La Fase di Non Possesso e la fluidità di posizionamento nel Calcio moderno
Un tempo, leggendo i giornali, guardando le partite in TV, era prassi indicare prima dell’inizio delle partite gli schieramenti, i moduli utilizzati dalle 2 squadre. Questi sistemi di gioco, raffiguravano in maniera grafica o testuale (in base alla tipologia di contenuto di cui si usufruiva) una disposizione, una dislocazione fisica dei calciatori in campo nella loro fase di Non Possesso Palla. Questa consuetudine, oramai radicata e diffusa ad ogni livello del calcio mondiale sta lentamente diventando obsoleta.
E’ oramai un dato di fatto che nel Calcio moderno, la
schematizzazione e standardizzazione dei moduli, sistemi di gioco e
schieramenti è superata, in quanto la fluidità che vive il calcio globale ci
porta ad una “lettura” differente delle contrapposizioni tattiche in fase di
non possesso delle 2 squadre.
E’ cambiato il modo in cui le squadre chiudono gli spazi,
limitano il possesso avversario, “ingabbiano” le migliori individualità con
disposizioni, coperture, marcature. Noto però ancora una certa attitudine da
parte di stampa ed addetti ai lavori in generale all’utilizzo di una “etichettatura”
di un sistema di gioco per riferirsi ad un allenatore, una squadra. Questo
denota da una parte, la necessità di stabilire delle linee guida da utilizzare
per chi scrive, racconta di calcio per i tifosi, in quanto indicando un freddo,
statico sistema di gioco, si tende paradossalmente a “disinformare” lo
spettatore/tifoso, ma anche, d’altra parte, vi è la necessità di trovare un
metodo rapido, semplice, comprensibile ma soprattutto univoco, per riuscire ad identificare
con esattezza le caratteristiche delle 2 squadre ma anche essere capiti da chi,
come i semplici tifosi, non “masticano” di tattica.
Dal punto di vista prettamente teorico, i sistemi di gioco,
andrebbero “letti” nella Fase di Non Possesso.
E’ li che la squadra “attende” l’avversario disponendosi
nella miglior soluzione per un’ottimale copertura del campo, “costruendo” delle
linee difensive, delle suddivisioni che noi generalmente indichiamo come “reparti”.
Da qui, si evince che non esiste un sistema di gioco ottimale rispetto ad un
altro, tutte possono essere congrue soluzioni, ma, bisogna ragionare in un’ottica
di risorse umane e sua ottimizzazione, in quanto, la squadra potrebbe avere a
disposizione giocatori più funzionali in alcune zone di campo rispetto ad altre,
la scelta quindi da parte di un allenatore e del suo staff di un sistema
dovrebbe prendere in considerazione il materiale e la composizione della “rosa”
a disposizione nonché delle caratteristiche individuali dei singoli calciatori.
In questo processo, andrebbero considerati tanti altri
fattori, avversari, indisponibilità, fattore campo ecc… Per questo motivo,
indicare, staticamente un modulo, sarebbe riduttivo e potrebbe variare di
partita in partita e come sempre più spesso accade all’interno dello sviluppo
della partita stessa.
Possiamo definire il sistema di gioco come oggetto privo di
forma propria, mutabile, in base al contesto che ha di fronte.
Per andare sul pratico e dimostrare questa mutabilità,
fluidità delle dislocazioni tattiche, ho voluto prendere in considerazione una
partita in particolare, Real Madrid vs Milan (1-3) partita valida come 4°
giornata della Champions League 2024/2025.
Partiamo dalle dislocazioni classiche, grafiche televisive
di cui parlavo prima.
Secondo la stampa, Real Madrid e Milan occupano il campo in maniera identica, utilizzando il sistema di gioco 1-4-3-3, in cui l’1, è il portiere, i 4 sono i difensori, 3 i centrocampisti e 3 gli attaccanti.
(Fig.1 – Real Madrid)
(Fig. 2 – Milan)
Ma siamo sicuri che questa impostazione sia identica per
entrambe le squadre?
Verifichiamo con alcune foto prese dalla partita.
(Fig. 3 – Milan)
Come è facile intuire, nella fase di Non Possesso Palla del
Milan, la sua dislocazione non è un classico 4-3-3 come indicato, ma bensì un
5-3-2. Qualcuno starà pensando hanno sbagliato grafica quindi? Direi “ni”, nel
senso che, la forma mutabile di cui ho ampliamente introdotto porta le due
squadre a variare a partita in corso, non è più corretto indicare un’unica
disposizione in campo. In questo momento, dopo 10 secondi di partita, il Milan
adotta un sistema 1-5-3-2, difensivo, per avere una superiorità numerica di 5
contro 3 nella zona difensiva.
(Fig. 4 - Real)
Osservando il Real, invece, si nota che la sua dislocazione,
sempre in fase difensiva, quando non è in possesso palla, è 1-4-4-2,
analizzando invece nella stessa figura n.4 il Milan che è in Possesso, è
dislocato con un 3-4-3.
In base all’evoluzione del possesso e del non possesso, le 2 squadre si dislocheranno in differenti modi, andando a mostrare alcuni esempi, (ordine cronologico della partita) scopriamo quali sono.
(Fig. 5)
Il Milan, che, poco prima avevo indicato come 5-3-2, si
risistema con un 5-2-3, in fase di non possesso, Real che essendo in possesso,
in questo fermo immagine, è 2-2-5-1, (si sto dando i numeri). Come dicevo, è
consuetudine, indicare per ovvi motivi solamente le dislocazioni andando a
considerare solamente le fasi di non possesso, proprio perché chi invece
costruisce, per ricercare spazi, adotterà una dislocazione troppo diversificata
impossibile da decifrare.
(Fig. 6)
Da rimessa da fondo campo, il Milan, è (finalmente direi)
schierato come la stampa indicava, 4-3-3, in cui è possibile vedere per l’inquadratura
solamente il reparto difensivo ed il centrocampo.
(Fig. 7)
Attenzione però, volendo prendere in considerazione lo
schieramento del Real in questo momento di Pressing ci risulterebbe complesso,
il Calcio moderno, porta sempre più spesso a duelli individuali, pressione
singola ed è quindi anche qui impossibile decifrare una sistemazione ben definita
in queste fasi di gioco.
(Fig. 8)
Più logico è prendere in considerazione la sistemazione
tattica in campo del Real nella loro fase di non possesso ma non in quella di
forte pressing, bensì, in quella di attesa/chiusura linee di passaggio, in cui
c’è solamente una contrapposizione passiva invece che una forte propensione al
pressing (rompendo le linee dei reparti). In questo frangente, anche il Real
Madrid è un 4-3-3.
(Fig. 9)
Solamente 4 secondi dopo, al minuto 13:20, potrebbe essere indicato con una sorta di 3-4-3 o qualcuno preferirebbe 3-1-3-2-1, ma personalmente, preferisco ridurre la numerazione ai classici sistemi.
(Fig. 10)
Per ovviare a questa problematica che si presenta per gli
addetti ai lavori, per indicare univocamente un sistema per rendere oggettivo
lo schieramento delle 2 squadra ci potrebbero essere due modi dal mio punto di
vista.
- Indicare le principali tipologie di dislocazioni, ad esempio Real Madrid schierato 1-4-3-3 e 1-4-4-2 (prevalentemente) in fase di non possesso.
- Oppure indicare solamente un modulo di riferimento, 1-4-3-3 indicando però le varie trasformazioni durante la partita.
(Fig. 11)
Cosi facendo, utilizzando vari sistemi già prima del calcio
di inizio, si potrebbe far capire ai tifosi che il Real, (per esempio) adotta
una difesa a 4, disponendosi talvolta con il 3-3 altre volte con il 4-2 in base
alle situazioni di gioco.
Oppure, indicare anche nelle grafiche prepartita che il 4-3-3 è solamente un’approssimazione, un modo per indicare l’oscillazione di vari sistemi di gioco basati sul fattore comune della difesa a 4.
(Fig. 12)
Stesso discorso per il Milan, che spesso si trova a dover utilizzare una difesa a 5, sarebbe quindi giusto, secondo me indicare che si tratti di una dislocazione multiforme con di base una difesa a 5.
(Fig. 13)
Indicare una sola informazione numerica darebbe
paradossalmente una disinformazione a chi da casa ascolta e guarda la partita.
Qui si nota che il Milan, è palesemente con una difesa a 5, con una seconda
linea composta da 4 giocatori ed un riferimento più avanzato; personalmente
classificato come 1-5-4-1.
Ovviamente qualcuno potrebbe indicare anche suddetto
schieramento come un 5-1-3-1, ma come riportavo in qualche riga precedente,
sono favorevole all’utilizzo di una numerazione meno fantasiosa e che si
avvicini a quella più classica, indicando il sistema momentaneamente utilizzato
il 5-4-1.
(Fig. 14)
Per comprendere ancora di più che nel calcio non vengono
indicati numeri random, ma quelle dislocazioni ripetute varie volte nel
contesto di gara, segno di impostazione ricercata, voluta, allenata, riposto un’altra
immagine riguardante il 5-4-1 del Milan.
(Fig. 15)
Identico discorso da parte del Real, tra le dislocazioni
costanti, ricercate, allenate ed applicate c’è sicuramente il 4-4-2.
(Fig. 16)
Concludo con l’ultima figura, la 16, ribadendo il concetto
che, al giorno d’oggi è difficile indicare una sistemazione tattica univoca, in
quanto, pur osservando che nonostante il Real si basa su una struttura con una
difesa a 4, mutabile in base alle situazioni in 3-3 o 4-2, possa modificare forma
nel corso ed in base agli eventi della partita come si evince in quest’ultima
schermata in un 5-3-2 pochi minuti dopo avere ottenuto il pareggio.
Lo scopo di quest’articolo di approfondimento è quindi
quello di “sensibilizzare” al corretto uso e diciture da parte di addetti ai
lavori sull’utilizzo della classica “modulistica” da campo. E’ oramai superata,
ed andrebbe quindi fatto uno sforzo maggiore per indicare una dislocazione
prevalente indicando la difesa e le variabili forme tra centrocampo ed attacco,
oppure individuare una forma di partenza, (esempio difesa a 5 del Milan)
aggiungendo le principali variabili che si possono presentare nell’evoluzione
della gara.
Articolo scritto da: Fabio Polverino, Allenatore Uefa B, C e
Calcio a 5.
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